Quello che ti sto per dire potrebbe non piacerti. Si tratta di una cosa che sappiamo tutti, eppure nessuno di noi ha piacere di ricordarla: tu un giorno, neppure poi così tanto lontano, morirai. È forse l’unica vera, grande e assoluta certezza che abbiamo fin dal momento in cui veniamo al mondo, nessuno escluso.
E chissà per quale motivo, anche se sappiamo benissimo che prima o dopo così andrà a finire, continuiamo a fingere con noi stessi di avere una quantità di tempo infinita a nostra disposizione. Ci ostiniamo a voler rimandare le cose importanti a domani, dando sempre per scontato che ci sarà un domani. Continuiamo a sprecare il nostro tempo facendo cose che non ci piace fare, vivendo vite che non ci appartengono.
«Carpe diem, quam minimum credula postero», scriveva un tale Orazio (che non era l’amico di Topolino e Pippo, quello che pare avesse anche un debole per Clarabella…). Per una svariata e non ben definita quantità di anni, quando ero ragazzino, “L’attimo fuggente” è stato il mio film preferito. Il “cogli l’attimo” (anche se Wikipedia ci spiega che come traduzione è piuttosto “grossolana”: pare che quella corretta sia «ruba un giorno -al tempo- confidando il meno possibile nel domani») mi ha sempre affascinato. Cogli l’attimo… Vivi il momento… Non lasciarti sfuggire nessuna occasione.
Ma “vivere il momento” non è solo questo.
Per vivere il momento devi saper lasciare alle spalle il tuo passato e non vivere proiettato nel futuro (appunti di automiglioramento, parte quinta)
Nella mia vita mi sono reso conto, ad un certo punto, di non aver vissuto un sacco di tempo. Non sto parlando del tempo “sprecato”: no, io l’ho proprio perso. E non mi riferisco a quello strano periodo durante il quale uscivo con l’amico McFly (mi portava sempre a spasso con quella vecchia automobile, una DeLorean; ma poi ho smesso di frequentarlo perché aveva una guida troppo spericolata e mi portava sempre in posti strani).
Come si fa a perdere il tempo? È semplice: basta vivere altrove rispetto al presente. Ed è una grandissima sciocchezza che in molti, spesso, commettiamo. Quante volte ti è capitato di vivere ancorato a situazioni precedenti, ormai già passate, piuttosto che di proiettarti in un ipotetico futuro, nell’attesa che una determinata circostanza si avverasse, e di vivere solo in funzione di questo? Intanto tutto quanto quello che ti circonda ti scivola addosso, non ci badi, non gli dai peso… E, inevitabilmente, lo perdi. Per sempre. Trovandoti poi, più tempo perso accumuli, a vivere sempre più nei rimpianti e nella nostalgia e nella malinconia. Ma è un circolo vizioso che puoi interrompere quando vuoi: devi solamente capire che adesso è il momento giusto, quello su cui più ti devi concentrare.
Impara a perdonarti, sii buono con te stesso e non giudicarti esclusivamente in funzione di quello che eri ieri: impegnati con tutto te stesso per essere la persona che vuoi essere oggi. E non rimandare a domani. Ogni giorno nascono un nuovo sole ed una nuova luna. Non temere di sbagliare, vivi ogni momento senza curarti eccessivamente del giudizio altrui, ma ascoltando attentamente il tuo cuore. Perché solo così potrai vivere fino in fondo, solo così potrai evitare rimpianti domani. Ricordati che non importa così tanto quello che fai: l’importante è che tu faccia qualcosa. E che tu la faccia adesso. Affronta il tuo percorso, costruendolo giorno dopo giorno, puntando alla tua meta, ma tenendoti al contempo sempre ben saldo al presente.
«Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo momento migliore è adesso.»
(proverbio cinese)
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