Chissà per quale ragione ci ritroviamo, in occasione della fine di un anno e l’avvento di quello nuovo, con l’obbligo morale verso noi stessi di avere una lista di propositi. Non importa se ci crediamo veramente o meno, non conta quanto ci prendiamo sul serio: il punto è che praticamente ognuno di noi è portato a fare ciò. Chi non ha mai detto (o anche solo pensato) «Anno nuovo, vita nuova»?
La questione è: quanto siamo in grado di tener fede ai nostri buoni propositi?
Arriviamo al 31 dicembre saturi di feste, pranzi, cene e bevute; pieni di sensi di colpa per come abbiamo trascurato la nostra salute e per quanto poco siamo stati in grado di essere felici fino ad oggi. Allora vogliamo illudere noi stessi che a partire da domani ci metteremo a dieta, smetteremo di bere e di fumare, andremo in palestra, ci iscriveremo ad un corso di yoga e impareremo a suonare l’ukulele, scaleremo le più alte vette, impareremo 3 lingue, saremo persone migliori. Cazzate. Lo sappiamo bene, eppure ci caschiamo ogni anno: non resistiamo mai oltre il 6 gennaio (maledizione, è vero! Ci eravamo scordati che c’è anche l’epifania…!).
…Qual’è il problema in tutto ciò? Il problema è che più ci raccontiamo balle, meno siamo in grado di credere in noi stessi. Se tu per primo non credi in te stesso, chi vuoi che lo faccia?
Scegli con cura i tuoi propositi per il nuovo anno: devono essere quasi irraggiungibili e devi raggiungerli (appunti di automiglioramento, parte X°)
Non ricordo di esser mai riuscito a raggiungere un obiettivo che mi sono prefissato per il nuovo anno. In parte perché i miei obiettivi sono sempre troppo ambiziosi (non puoi pensare di partecipare ad una maratona se il tuo fiato si esaurisce dopo 1 minuto di corsa), in parte perché finisco sempre, puntualmente, con il dirmi «Ma sì, va bene così… Chi se ne frega in fondo!». Ma quest’anno ho imparato una cosa molto importante: dobbiamo avere una meta, un obiettivo. È importante. Altrimenti non avremmo un percorso da fare. E non importa quanta fatica ci costerà, anzi: più ne faremo, più saremo soddisfatti.
Riuscire a raggiungere un traguardo, conquistare una meta, comporta un incremento senza eguali della tua autostima. Certamente: anche i fallimenti sono importanti e possono insegnare molto… Ma se fallisci sempre, difficilmente potrai avere una mentalità da vincente, da persona capace di affrontare la vita a testa alta, in grado di cogliere al meglio quanto di buono questa vita ha da offrire. Dunque poniti delle sfide difficili, ma che hai la possibilità di affrontare e di vincere, se ti impegni sul serio.
E stai attento a non “sprecare” tutti i tuoi buoni propositi per capodanno: hai tutto il tempo di porti nuovi obiettivi anche durante l’anno alle porte… E in quelli a venire. Meglio un passo alla volta, valutando a che punto del nostro percorso ci troviamo, momento per momento.
È da qualche giorno che ci sto lavorando su… Ed ecco finalmente la lista definitiva dei miei propositi per il nuovo anno. Ovviamente “in ordine sparso”. Ma una cosa è certa: questa volta non mi deluderò!
- Imparare a nuotare tenendo la testa sott’acqua.
- Alla mattina, appena sveglio, bere una tazza di acqua tiepida con succo di limone.
- Leggere di più. Terminare “Bianca come il latte, rossa come il sangue” e restituirlo all’amica che me l’ha prestato mesi fa. Leggere “L’intelligenza intuitiva“, regalatomi da un’altra amica a Natale. Scegliere un nuovo libro.
- Imparare a strimpellare qualcosa di nuovo con la chitarra.
- Non lasciarmi sfuggire nulla, assaporare ogni istante. Sempre.
- Migliorare la mia resistenza nella corsa in salita.
- Avere più cura dei miei denti e lavarli dopo la pausa pranzo in ufficio.
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