Per un sacco di tempo, nella mia vita, mi sono preoccupato di comprendere le persone intorno a me. Ritenevo fondamentale riuscire a capire cosa passasse loro per la testa, intuire il loro stato d’animo e i loro bisogni.
Tutto questo per poter provare a comportarmi nel modo giusto… Tutto questo nella speranza di poter dare agli altri quello che si aspettavano da me. Non era tanto per soddisfare un bisogno d’accettazione che ambivo a ciò… Non era tanto una questione di insicurezza da parte mia. Piuttosto si trattava di un tentativo per star bene con me stesso: ero convinto che impegnandomi per far star bene la gente intorno a me, di riflesso sarei stato bene anche io.
Niente di più sbagliato.
Per un sacco di tempo, nella mia vita, non mi sono curato di me, non ho provveduto a soddisfare i miei bisogni e realizzare i miei desideri. Ho messo davanti alle mie necessità quelle degli altri. Ero così preso a sforzarmi di conoscere le persone intorno a me che ad un certo punto, quando finalmente mi sono fermato e ho guardato alle mie spalle, mi sono chiesto di chi fossero davvero quelle impronte. Ad un certo punto mi sono destato da un lungo sonno e mi sono reso conto di non conoscermi davvero.
Devi avere la chiarezza cristallina dei tuoi scopi e il coraggio di agire di conseguenza (appunti di automiglioramento, parte IX°)
Quanto spesso hai l’impressione di trovarti in balia dagli eventi? Quanto è grande e pesante quel senso di oppressione che a volte, prima di addormentarti, sembra tagliarti il fiato? Riesci a metterlo a fuoco, a dare una forma a quella sensazione? Com’è? È una sfera bianca e luminosa, abbagliante, che cresce mentre la tieni tra le mani, crescendo a tal punto da premere forte sul tuo lobo frontale, dentro la tua fronte.. Oppure è più un macigno che pesa sul tuo collo e le tue spalle, che ti obbliga ad accasciarti su te stesso? Questo credo che sia quello che i dottori chiamano stress. Perché una persona è stressata? Da cosa nasce lo stress? Le ragioni possono essere svariate, chiaramente, ma essenzialmente le cause dello stress sono dei problemi. Personalmente ho elaborato una mia personale teoria (forse discutibile, tuttavia “funziona per me”… E tanto mi basta a prenderla per buona): un problema è una situazione della quale non si ha (o se n’è perso) il controllo. Nella vita esistono fondamentalmente due tipi di problemi: quelli che puoi risolvere e quelli che non puoi risolvere; di quest’ultimi è impossibile averne il controllo, quindi è inutile preoccuparsi per essi.
Quindi da un lato abbiamo la consapevolezza (non puoi avere il controllo di ogni cosa: non sei Dio), dall’altro il controllo. Ma come si fa ad avere il controllo della situazione? Come si diventa padroni della propria vita? Ogni problema va innanzi tutto visto dal punto di vista più distante e oggettivo possibile, poi va scomposto in “minimi termini“. A questo punto devi avere la chiarezza cristallina dei tuoi scopi e il coraggio di agire di conseguenza: per poter arrivare a ciò, è fondamentale che tu sappia chi sei: devi conoscere te stesso.
Questo è uno dei punti essenziali per poter raggiungere la felicità.
Ho smesso di cercare quello che alle persone piacerebbe avere da me ed ho cominciato a dar loro quello che mi rende felice dare. Ho cercato di comprendere me stesso, di conoscermi fino in fondo, perdonandomi tanti sbagli del passato e riconoscendo io per primo cosa mi rende speciale ed unico.
Ora, come d’incanto, mi ritrovo capace come mai prima d’ora di ascoltare la voce interiore del prossimo, libero da pregiudizi e preconcetti. Ora, solo ora, ho veramente qualcosa di prezioso da dare a chi è pronto a carpirlo.
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